martedì 13 dicembre 2016

MESSERSHMITT P.1101 UN TIRATORE SCELTO (LUFTWAFFE 1946)



Il Messerschmitt P.1101 era un prototipo di caccia intercettore ognitempo tedesco monoposto sviluppato per rispondere alla richiesta del luglio 1944 per un caccia di emergenza, che doveva formare la seconda generazione di jet per il Terzo Reich. Una caratteristica del prototipo del P.1101 era che la freccia alare poteva essere regolata prima del volo, facendo di questo aereo il precursore dei moderni velivoli da combattimento con ala a geometria variabile, come ad esempio l'F-14 Tomcat.

Storia del progetto

Il 15 luglio 1944 l'alto comando della Luftwaffe emise i requisiti relativi ad un "caccia di emergenza" (Jägernotprogramm), dotato di propulsione a reazione in grado di garantire il raggiungimento di una velocità di circa 1.000 km/h Nove giorni dopo l'emissione ufficiale dei requisiti l'ingegnere Hans Hornung, dell'ufficio tcenico della Messerschmitt AG, aveva già steso la bozza su carta del progetto P.1101. L'aereo inizialmente sviluppato disponeva di un turboreattore Heinkel HeS 109-011 da 1 300 kg/s, con due prese d'aria di alimentazione di forma rotonda, disposte anteriormente sui lati dell'abitacolo. Quest'ultimo era posizionato nella parte anteriore della fusoliera, dotato di la cappottina completamente integrata nel muso rotondo dell'aereo. Il velivolo era un monoplano, con ala media avente configurazione a doppio delta, e angolo di freccia di 40° alla radice e di 26° alle estremità. La fusoliera era corta e larga, dotata di impennaggi di coda a V montati su un'asta affusolata che si estendeva sopra l'ugello del motore. Il carrello di atterraggio era triciclo anteriore, completamente retrattile. L'armamento previsto si basava su due cannoni Rheinmetall-Borsig Mk 108 da 30 mm posizionati nella parte anteriore della fusoliera, e il velivolo poteva trasportare in emergenza una bomba da 500 kg. Dopo l'esame preliminare del progetto, avvenuto nell'agosto 1944, l'aereo venne accantonato dalle autorità militari tedesche.


L'ingegnere Willy Messerschmitt però credeva fortemente in tale aereo, e durante un incontro di lavoro avvenuto tra l'8 ed il 10 settembre 1944, diede l'incarico agli ingegneri Hans Hornblug e Woldemar Voigt di riprogettare completamente il precedente velivolo. Alla fine del mese di settembre il progetto preliminare del P.1101 si era fortemente evoluto: la precedente fusoliera, di forma tozza e molto robusta, era stata allungata] e resa più aerodinamica, ed inoltre venne aggiunto un muso] a sezione conica davanti alla cabina di pilotaggio. Anche l'ala a doppio delta fu abbandonata, ed al suo posto venne installata quella già sperimentata del caccia Me 262. Il nuovo armamento previsto per l'aereo si basava su varie combinazioni: due cannoni Rheinmetall-Borsig MK 108 da 30m m nella parte anteriore della fusoliera, e un Mauser MG-151/20 da 20 mm, o Rheinmetall-Borsig Mk 103 da 30 mm o Mk 112 da 55 mm posizionato obliquamente all'interno. Il disegno venne ulteriormente sviluppato e dopo i test in galleria del vento di alcune ali e fusoliere, il progetto venne modificato e dichiarato concluso, con la decisione, presa privatamente da Messerschmitt nell'ottobre 1944, di intraprendere la costruzione di un aereo in scala 1:1 per effettuare i collaudi in volo. La conclusione del progetto e i test associati furono sottoposti alla Construction Bureau il 10 novembre 1944, e la selezione dei materiali di produzione iniziò il 4 dicembre 1944.

 la Tecnica

Il prototipo del P.1101 V1 era costituito da una fusoliera in duralluminio, alla quale erano montate le ali del Messerschmitt Me 262, con l'angolo alare che poteva essere modificato a terra, sganciando e bloccando dei perni, in tre diverse posizioni: 35, 40 o 45 gradi Le due prese d'aria montate nei primi disegni ai lati della fusoliera furono sostituite da una singola presa d'aria posizionata nella parte centrale del muso, mentre la cappottina integrata all'interno della fusoliera fu sostituita da una a goccia, che offriva al pilota una migliore visuale. Il prototipo di produzione P.1101 V1 includeva anche i classici impennaggi di coda cruciformi, costruiti in legno e montati, come da progetto, su una lunga asta affusolata. Il carrello di atterraggio era triciclo anteriore retrattile, con le gambe principali posizionate nelle radici alari che si ritraevano verso l'interno della fusoliera. Il ruotino anteriore, dotato di singola ruota sterzabile, si ritraeva sotto la parte anteriore della fusoliera, ripiegandosi su se stesso.


Il propulsore prescelto fu il potente HeS 109-011 erogante 1 300 kg/s. Il carburante trasportato, suddiviso in cinque serbatoi, era pari a 1 360 litri. Inoltre sugli eventuali modelli di produzione avrebbero dovuto essere installati un abitacolo pressurizzato, dotato di cappottina corazzata, una radio ricetrasmittente ed un impianto IFF FuG 25. L'armamento previsto si basava su due cannoni Rheinmetall-Borsig MK 108 calibro 30 mm posizionati nella parte anteriore della fusoliera. Per effettuare missioni di intercettazione contro i bombardieri pesanti venne prevista l'installazione di 4 missili aria-aria Ruhrstahl X-4.

Impiego operativo

Il peggioramento della situazione bellica tedesca portò in tutta fretta allo sviluppo, sebbene considerato rischioso, di un prototipo del nuovo caccia in scala 1:1, da effettuarsi in parallelo alla costruzione in dettaglio e ai calcoli statici. Per quanto possibile furono utilizzati componenti già esistenti come ali, carrello di atterraggio e strumentazione di volo, appartenenti ad altri tipi di velivoli già in uso. Si pianificò anche di condurre alcuni voli di collaudo con angolo di freccia di 35, 40 o 45 gradi. La costruzione del prototipo P.1101 V1 iniziò presso il Messerschmitt Bavarian Oberammergau Complex, con il primo volo previsto per il giugno 1945.


 
La situazione bellica della Germania precipitò rapidamente, ed il 29 aprile 1945 i soldati statunitensi scoprirono il complesso di Oberammergau, con al suo interno il prototipo V1 completato approssimativamente all'80%. Oltre all'aereo venne catturata anche molta documentazione tecnica e fu deciso di inviare il velivolo, insieme ad altre prede belliche, negli Stati Uniti. Il prototipo venne rimosso dal tunnel nel quale era stato nascosto, ed imbarcato su un carro ferroviario per essere trasportato in un porto in vista del successivo imbarco su nave. Durante il tragitto l'aereo rimase esposto agli agenti atmosferici e le parti lignee, come l'impenaggio di coda, rimasero danneggiate. Inoltre il velivolo venne fatto oggetto delle sgradite attenzioni di alcuni soldati americani in cerca di ricordi da portare a casa.
 

Il primo dopoguerra

Dopo la fine della seconda guerra mondiale, il capo progettista della Messerschmitt Woldemar Voight emigrò negli Stati Uniti. Qui ritrovò il prototipo del P.1101, e coadiuvato dall'ingegnere Robert J. Woods della Bell Aircraft Corporation di Buffalo, venne incaricato di completarlo entro il giugno 1945. Purtroppo i due ingegneri non ci riuscirono a causa dei danni subiti dal velivolo, uniti alla mancanza di alcuni documenti fondamentali andati distrutti. In più ci fu il rifiuto delle autorità francesi a cedere la maggior parte dei rimanenti disegni in loro possesso, catturati prima dell'arrivo delle unità americane. Il prototipo venne spedito allo stabilimento della Bell Aircraft Corporation di Buffalo, nello stato di New York, nel 1948. Purtroppo il già danneggiato aereo accusò ulteriori danni alla cellula, considerati irreparabili, quando cadde da un vagone merci.


 Le autorità americane ordinarono all'ufficio tecnico della Bell di realizzarne una copia identica, usando tutti i disegni e gli elementi in suo possesso. In poco tempo l'ingegnere Robert J. Woods diede vita allo sperimentale Bell X-5.
 
Dotando di un dispositivo che permetteva di variare la freccia dell'ala in volo, a comando del pilota. La cellula del P.1101 venne usata per attività sperimentali, che videro anche prove di compatibilità con il turbogetto Allison J35, e ciò che ne rimaneva fu distrutto nei primi anni cinquanta.

IL MODELLO

Per la realizzazione del modello ho utilizzato il kit della Revell  in scala 1/72 cat. 04377, il kit è di buona fattura con buoni dettagli, che riproduce un soggetto di fantasia destinato alla caccia notturna.



Nella realizzazione come mio uso ho realizzato delle sotto sezioni che ho poi colorato separatamente, alcuni particolari sono stati auto costruiti o sostituiti da altri più conformi, come ad esempio le antenne radar sono state sostituite utilizzando delle setole in nailon di una spazzola.



Il tettuccio è stato tagliato per permettere una visuale più nitida dei particolari interni arricchiti.


La livrea riprodotta è simile ai velivoli tedesci di fine conflitto che venivano utilizzati come caccia notturni ma  è di fantasia, considerando che nessun velivolo di questo tipo a mai volato durante il secondo conflitto mondiale.



Il modello è stato realizzato per partecipare alla manifestazione World Expo, campionato mondiale di modellismo che si è tenuta a Roma nel 2002, ricevendo una medaglia di Bronzo nella sua categoria.




Contemporaneamente sono entrato a far parte dei collaboratori della rivista Ali in Miniature, per la quale ho fornito questo modello per un servizio uscito nel marzo del 2003.


l'interno della presa d'aria anteriore è stato raccordato con tubetto sagomato a riproduzione del percorso reale all'interno dell'aereo


per impedire che il modello si sedesse sulla coda la parte anteriore è stata appesantita con dei pallini  di piombo, del tipo usato nelle cartucce da caccia.


il modello comunque per un trasporto più sicuro è stato incollato alla base con del vinavil





venerdì 2 dicembre 2016

T-55 MAIN BATTLE TANK


T-55    1/72   PST 72046


CENNI STORICI

Il T-55 è una evoluzione e miglioramento del T-54.
La nuova versione fu sviluppata principalmente per dotare gli MBT sovietici di protezione NBC più efficiente di quella, rudimentale, implementata sul T-54. Fu così adottato il sistema PAZ (Protivoatomnaya Zashchita) nel 1956.
Negli anni della Guerra Fredda, lo sterminato numero di mezzi corazzati sovietici contribuì in modo decisivo far sì che i paesi NATO sospettassero di una possibile invasione dell'Europa dell'Ovest, anche perché era difficilmente sostenibile, da parte delle gerarchie comuniste, sostenere che decine di migliaia di carri armati erano unicamente dedicati alla difesa.



Mentre erano in grado di affrontare le controparti occidentali della stessa epoca, dalla seconda metà degli anni '80 questi carri si rivelarono ormai inadeguati per una guerra moderna perché le loro corazze potevano essere perforate da qualsiasi arma che utilizzasse munizioni APFSDS o HEAT (quest'ultima minaccia in parte mitigata dall'introduzione di ERA). A questo si aggiunse il fatto che il cannone da 100 mm non poteva competere con mezzi quali l'M1 Abrams, il Challenger, l'Ariete, il Leclerc, il Leopard 1 o il Merkava. Ciò non impedì però, che pur essendo ormai totalmente obsoleti, i T-55 e gli ancor più vecchi T-34 siano stati esportati con successo in tutto il continente africano, dove prestano ancora oggi egregiamente servizio in situazioni di conflitti a bassa tecnologia ed in situazioni di guerriglia, in quanto gli avversari sono sostanzialmente dotati di armi di fanteria e pochi o nessun mezzo anticarro.
Nel corso del 2006 il T-55 è stato anche impiegato dalle forze armate etiopi durante la guerra in Somalia.



La protezione dei primi T-54/55 per quanto riguardava lo scafo era garantita da piastre di acciaio saldate con uno spessore massimo frontale di 100 mm, mentre la torretta del mezzo veniva realizzata in acciaio fuso dello spessore massimo di 203 mm.
Con l'introduzione del cannone britannico L7 da 105 mm, sviluppato proprio per penetrare la protezione dei T-55, questa occorrenza fu messa ulteriormente in risalto. Di conseguenza un T-54 o T-55 non poteva assolutamente reggere un colpo da 105 mm HEAT o Sabot (tranne in rari casi), come si è potuto vedere nei successivi conflitti Arabo-Israeliani, dove anche dei vecchi Sherman modernizzati con cannone francese da 105 mm poterono avere la meglio sui T-55 arabi.

Nonostante gli sforzi fatti in passato per colmare la carenza di una corazza idonea, oggi la situazione non è cambiata di molto. Nonostante tanti eserciti continuino ad utilizzare il T-55 in migliaia di esemplari (Iran, Siria, Iraq) in versioni modernizzate e dotati di corazze reattive, nuovi sistemi di mira e motori potenziati, la corazza del T-55 potrebbe reggere frontalmente al massimo proiettili di calibro inferiore ai 75 mm privi di proiettili-dardo, fornendo un livello di protezione relativamente scarso se paragonato con quello di mezzi di ultima generazione.


SPECIFICHE TECNICHE
PESO 36,0 t
EQUIPAGGIO - 4 men
LUNGHEZZA - 9,0 m
LARGHEZZA - 3,27 m
ALTEZZA - 2,7 m
VELOCITA’ - 50,0 km/h
AUTONOMIA - 500 km
ARMAMENTO: CANNONE - 1x100 mm, MITRAGLIATRICE - 1x7,62 mm, MITRAGLIATRICE ANTIAREA MG - 1x12,7 mm
MOTORE - 4-stroke diesel, power - 427kW (580hp) 

 


  per lla scelta della costruzione del modello ho optato per un kit che avevo comprato anni prima, prodotto dalla PTS, che è specializzata su soggetti di origine sovietica 

il kit fornisce  indicazioni per la realizzazione di un soggetto russo, ma ho preferito realizzarne uno con livrea  color sabbia di nazionalità Irakenacolpito da una foto scariata da internet, riproduceva un carro  parzialmente interrato utilizzato cme postazione fissa.




a questo scopo ho realizzato una base utilizzando del materiale espanso utilizzato in edilizia per coibentare le pareti.



questo materiale risulta molto leggero e può essere inciso con un taglierino e scolpito con un saldatore da elettronica



sul modello sono state riprodot ti effetti di ruggine presenti sui mezzi reali che vengono utilizzati nell'area medio orientale ed africana