Il Type 2 Ka-Mi
è stato un carro armato anfibio giapponese basato sul
mezzo leggero Type 95 Ha-Go e adoperato nel corso della seconda guerra mondiale.
L'originale blindato venne modificato nella forma dello scafo cui vennero
aggiunti dei pontoni cavi e un'elica per favorire il movimento in acqua; armato
con un cannone da 37 mm e dotato di scarse corazzature, il Type 2 doveva
appoggiare azioni anfibie ma fu spesso utilizzato in battaglia oppure interrato
nelle isole occupate dall'Impero giapponese.
Sviluppo
I giapponesi
avevano mostrato interesse nei mezzi anfibi già negli anni venti, tanto che nel
1928 l'esercito imperiale stanziò fondi per la progettazione di un veicolo
anfibio. Le prove furono condotte con un semicingolato, che però dimostrò
scarse prestazioni a terra: così i comandi preferirono orientarsi verso altri
progetti, ma per tutti gli anni trenta continuarono esperimenti a bassa priorità
per realizzare un carro anfibio. Tra questi figurava l'applicazione di due
grandi taniche galleggianti al Type 95 Ha-Go ma sebbene il mezzo stesse in
superficie la guida rimaneva difficoltosa e imprecisa; il progetto fu dunque
momentaneamente annullato, anche perché l'industria giapponese era nuova a
simili richieste.
L'idea di
trarre un anfibio dal Type 95 però non decadde e gli ingegneri ne ridisegnarono
lo scafo, rendedolo più largo e voluminoso, mantenendone la meccanica e molti
componenti. Al posto delle taniche si usarono due pontoni che dettero risultati
nettamente migliori, ma nel 1940 l'esercito cedette tutto il lavoro svolto e
tutti i modelli alla marina imperiale, che nell'estate 1942 portò a termine le
sperimentazioni e ordinò i primi esemplari del "Type 2 Ka-Mi": i
dirigenti navali pensavano di servirsene utilmente per agevolare gli sbarchi di
truppe nelle isole dell'Oceano Pacifico, spesso prive di porti, o di affidare
loro speciali missioni belliche.
Produzione
Dimostratosi
un mezzo particolarmente ben riuscito, fu subito richiesto per essere mandato
al fronte ma la costruzione procedette lentamente a causa della sua complessità
tecnica, che richiedeva una lavorazione artigianale di molte parti meccaniche.
Sebbene prodotto in neanche 190 unità totali durante il 1942, fu il carro anfibio
giapponese più diffuso.
Il Kit
Avevo già realizzato questo modello della ditta Dragon,
nella versione senza pontoni galleggianti e ho voluto realizzare anche questa
versione sempre prodotta dalla Dragon.
Il modello in scala 1/72 è molto dettagliato e tutti i
pezzi combaciano perfettamente anche i due pontoni,
kit Dragon nella versione senza pontoni |
la differenza tra i due kit
sono appunto gli accessori necessari alla trasformazione nella versione anfibia
con l’applicazione dei particolari necessari a questa trasformazione, i pontoni,
la sovrastruttura della casamatta e lo snorkel della presa di ventilazione del
motore.
prima ho realizzato lo scafo e successivamente i pontoni e gli accessori per la trasformazione
i particolari sono privi di ritiri e non hanno necessità di essere stuccati.
tutti i particolari sono stati verniciati separatamente prima di essere assemblati.
per la colorazione ho usato un grigio medio della Tamiya sul quale ho eseguito dei lavaggi ad olio con di grigio di Payne e del bruno trasparente.
alcuni pezzi sono stati verniciati ancora attaccati allo sprue.
successivamente sul modello è stato effettuato un trattamento in dry-brushing con del colore acrilico bianco su tutti gli spigoli.
verificato l'assemblaggio degli accessori per la trasformazione ad anfibio, i particolari si incastrano perfettamente
conteporaneamente ho realizzato una basetta per la presentazione del modello
il supporto che imiterà parte di una spaggia con una leggera pendenza e in polistirolo, debitamente tagliato e sagomato.
sulla parte superiore è stato applicato uno strato DAS, sul quale sono state impresse le impronte dei cingoli.
una volta asciutto ho applicato della sabbia e delle polveri di varie consistenze.
prima di applicare il modello sulla base, quest'ultima è stata verniciata con una tonalità di grigio per riprodurre una sabbia vulcanica e sono stati applicati dei detriti, del tipo di quelli frequentemente presenti sul bagnasciuga.
il soggetto riproduce un mezzo appena sbarbato sulla spaggia così come riprodotto sulla box-art della scatola di montaggio.
il sistema di comando (freccia rossa) il
cavo di controllo del timone (freccia gialla), non erano presenti nel kit, il primo è stato realizzato con dei discheti di plastica sovrapposti mentre il secondo è stato usato filo elastico della SB , verniciato dopo il montaggio in nero
l'antenna presente sul modello è stata ricavata da dello sprue stirato a caldo
il risultato del modello montato sulla basetta, rende perfettamente l'idea sull'utilizzo del mezzo reale
questo è il modello della versione senza pontoni che avevo precedentemente realizzato.