Alcuni cenni storici sul soggetto
Il carro armato
A7V è stato il primo tentativo tedesco di eguagliare i carri Alleati, che i tedeschi
temevano anche se riuscirono a controbattere spesso sfruttandone i numerosi
punti deboli.
Ma le sole
contromisure verso tale nuova arma, consistenti nell'impiegare proiettili
perforanti di piccolo calibro, fuciloni controcarro e soprattutto,
l'artiglieria campale a tiro diretto, non potevano ridare ai tedeschi anche il
vantaggio dell'iniziativa. Potevano, cioè, soltanto controbattere i massicci e
lenti carri dell'epoca da posizioni fisse, mentre nell'offensiva le loro truppe
erano comunque vulnerabili alle mitragliatrici alleate, che erano parimenti
efficaci rispetto alla controparte tedesca.
Così, per
disporre di un mezzo paragonabile, i tedeschi cominciarono a progettare veicoli
corazzati e cingolati, capaci di farsi largo tra le minacce tipiche del campo
di battaglia.
La progettazione iniziò ben presto, con richiesta
datata al 16 novembre 1916,
quando il Ministero della Guerra convocò una commissione tecnica adatta a
studiare nuovi veicoli capaci di muoversi fuoristrada, trasportando al tempo
stesso un armamento e una efficace protezione. La commissione, guidata
dall'ingegnere Joseph Vollmer, venne chiamata Allgemeines
Kriegsdepartment, 7 Abt., Verkehrswesen. Tale lunga sigla era alquanto
impegnativa da pronunciare, per cui non stupisca che venne più semplicemente
nota come A7V. Da qui il nome del nuovo carro, il primo tedesco, il Deutsche
Gelandeswagen A7V, anch'esso noto semplicemente come A7V.
Si trattava di un mezzo molto
semplice, in termini costruttivi. Lo scafo poggiava sopra la cingolatura, aveva
pianta grossomodo rettangolare, ma frontalmente la struttura era costituita da
2 piastre a V, per deflettere meglio i colpi. Tutte le parti erano
massicciamente imbullonate tra di loro.
L'armamento era costituito da un cannone
da 57/26,3 mm corto Maxim-Nordenfeldt, a prua, di preda bellica belga, con la
capacità di sparare proiettili da 2,7 kg a 487 m/s per un raggio di 6400
m; due erano i serventi per questo pezzo, mentre per il resto vi erano 6
mitragliatrici MG 08
da 7,92 mm Mauser con una coppia di serventi per
ciascuna. Esse sparavano sui lati e in avanti, come anche nel settore
posteriore.
Pilota e capocarro erano invece in
una sovrastruttura centrale, da cui avevano una buona visuale complessiva.
Aggiunti ai 2 meccanici presenti per sorvegliare i motori, portavano il totale
dell'equipaggio a ben 18 uomini, cosa mai avvenuta in nessun altro carro armato
operativo. La causa era soprattutto data dalla necessità di avere ben 2
serventi per ciascuna delle 6 mitragliatrici, altrimenti sarebbe stato
possibile cavarsela con 'solo' 12.
Prima della fine della guerra ne vennero prodotti
alcune decine, una piccola quantità, ma che riuscì anche a scontrarsi con i
similari veicoli inglesi.
Il primo venne consegnato il 1º ottobre 1917, ed entrò in servizio
nell'Abteilung I (un reparto con 5 carri in tutto, costituito con una forza di
oltre 170 uomini il 29 settembre)
Solo nel febbraio 1918 i primi carri
apparvero in un'esercitazione, senza suscitare tuttavia grande impressione.
Nel dopoguerra, alcuni A7V vennero
ceduti ai polacchi, che grazie anche ad essi vinsero i sovietici nella Battaglia
di Varsavia. Erano in servizio ancora nel 1921
per la realizzazione ho utilizzato il modello della Emhar in scala 1/72 cat. 5003
Queste le decal inserite nel kit, a causa delle superfici irregolari dove dovevano essere applicate, per alcune di esse sono stato costretto a dipingerle a mano libera.
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