AERMACCHI MB326K
CENNI STORICI
Già nell’impiego iniziale il
biposto MB-326 aveva dimostrato di essere un ottima e stabile piattaforma di
tiro e ciò diede origine alle varianti da attacco leggero di questa macchina
robusta ed apprezzata.
Appare perciò sorprendente che solo il 22 agosto 1970 l’Aermacchi abbia
fatto volare il primo prototipo del
MB-326K, in monoposto ad
attacco al suolo o appoggio tattico ravvicinato potenziato da un turboreattore
Viper 2 Mk 540, lo stesso montato sulle ultime versioni di serie dell’MB-326.
Fin dall’inizio si era
previsto di aumentare negli aerei di serie la potenza istallata e sul secondo prototipo fu montato
un Viper 632-46 da 1814 kg (17,8 kN) di spinta.
Ciò rese possibile il potenziamento dell’armamento con
l’adozione di due cannoni ad azionamento elettrico istallati nella parte
inferiore del muso. Il maggior volume in fusoliera reso disponibile dalla
soppressione del sedile del per il secondo pilota fornì lo spazio per le cassetta portamunizione per i cannoni,
per un aumento della dotazione di combustibile, e per l’avionica,
precedentemente confinate nel muso.
Nella maggior parte degli altri aspetti la cellula era
simile a quella dell’MB-326GB; furono
però introdotti alcuni rinforzi strutturali locali supplementari per fronteggiare
l’aumento delle sollecitazioni
derivanti dalle manovre a bassa quota,
facilitate dall’adozione di alettoni con comandi idraulici.
Nel 1972 fu definita la prima
commessa per tre MB-326K da impiego antiguerriglia per il Dubai. Le forniture
successive compresero altri sei esemplari per il Dubai, sei per il Ghana, otto
per la Tunisia e altrettanti per lo Zaire.
Nel 1974 l’Aermacchi fornì al
Sudafrica sette MB-326K, seguiti l’anno
successivo da 15 serie di componenti per il montaggio presso l'Atlas Aircraft
Corporation. Da allora , l’Atlas ha continuato a costruire su licenza l’MB-326K
( dotato del Viper 20 MK 540) come Impala Mk 2; si ritiene che una settantina
di esemplari siano in servizio presso la SAAF e nella riserva.
IL MODELLO
Per realizzare il soggetto la scelta è caduta sul kit della Supermodel in scala 1/72, che avevo acquistato anni prima.
L’ANALISI
Il
modello concepito diversi anni fa, e stampato con le pennellature in positivo,
lasciando incise le sole parti mobili, il tettuccio in due pezzi, permette
di posizionarlo anche aperto, tutti i particolari risultano combaciare
bene, gli interni sono spogli, mentre il seggiolino è leggermente sotto
dimensionato, buoni sono i carrelli e le
ruote, non è presente il terminale del cono del reattore che va autocostruito.
LA REALIZZAZIONE
Studiando
il modello, ho scartato la scelta di inciderlo, decidendo di giocare sull’effetto ottico tra luci ed
ombre, ho iniziato cos’ì il montaggio dei sotto insiemi.
L’ABITACOLO
Dopo
aver verificato che i particolari si montino in modo corretto , in questo caso
è stato necessario ridurre leggermente le dimensioni del pannello degli
strumenti per permettere il corretto posizionamento della vasca; quest’ultima è
stata dipinta in grigio medio Tamiya sulla quale è stata passata una
mano di lucido trasparente gunze (H30), seguita da un leggero lavaggio ad olio
con il colore “terra di cassell", in seguito sono state applicate le decal fornite nel kit , che
riproducono il pannello degli strumenti e le consolle laterali, al seggiolino è
stato necessario applicare alcuni spessori sia posteriormente che sotto il sedile e dopo averlo arricchito con
qualche particolare è stato verniciato anch’esso in grigio medio ed è stato
montato all’interno del cockpit unitamente alla cloche fornita.
LA
FUSOLIERA
La
fusoliera alla quale è stato appesantito il muso, utilizzando dei pallini di
piombo da caccia fissati all’interno della fusoliera con del collante
bicomponente.
Il
peso da aggiungere è stato ricavato con varie prove di montaggio a secco, in
quanto nelle istruzione non viene specificato il suo valore, dopo aver inserito
all’interno la vasca dell’abitacolo le due semi fusoliere sono state incollate.
All’esterno
della fusoliera all’altezza dell’abitacolo sono da applicare le carenatura dei
cannoni da 30mm, al quale è stato necessario ricostruire la parte aereodinamica,
presente anteriormente ai fori di uscita delle bocche da fuoco, che è mancante
.
Dopo
aver asportato tutte le antenne e le luci presenti è stato praticato al loro
posto con una punta da 0.3 mm un foro che verrà utilizzato a fine verniciatura
per permettere l’esatto posizionamento di quelle ricostruite .
Da
un pennarello è stata ricavata una sezione circolare che chiusa ad una estremità verrà in seguito utilizzata
come terminale del reattore che non è presente.
A
questo punto per poter meglio maneggiare la fusoliera, nelle fasi di
verniciatura ho inserito nella parte posteriore, nella zona dello scarico del
reattore, un perno ricavato da un manico di pennello.
Dopo
l’assemblaggio delle ali scomposte in due pezzi ciascuna, è stato necessario
rimodellare gli interni delle prese d’aria, con una fresa cilindrica montata su
un mini trapano perché presentavano uno scalino nel punto di giunzione e il
loro bordo d’attacco risultava eccessivamente spesso, alle estremità delle ali
sono state incollate una sezione per parte dei pezzetti di profilato
“evergreen”, come riscontro per l’accoppiamento di serbatoi alari posti alle
estremità delle stesse (particolare omesso nello stampo).
Dopo
aver verificato che accoppiamento degli
impennaggi con la fusoliera, e degli altri particolari risultavano precisi,
come mia abitudine ho iniziato la colorazione di tutti i particolari scomposti.
LA
VERNICIATURA
Eseguita
tutta a aerografo è iniziata colorando l’estremità anteriore del muso e dei
serbatoi alari con del nero leggermente schiarito con del HULL RED (Tamiya XF9).
Successivamente
la zona del terminale di scarico presente sotto gli impennaggi si coda, è stata
dipinta con dello smalto Gunze Mr.color n.8, questi punti sono stati poi
mascherati con del nastro Tamiya, per permettere la verniciatura dei restanti
particolari.
Tutte
le superfici inferiori compresi i portelli e i piloni presenti sotto le ali
sono stati verniciati con del colore celeste chiaro (fsn 35622-Gunze H314)
effettuando degli effetti di luce sulle pennellature presenti con grigio scuro
molto diluito, aiutandomi con del nastro della Tamiya.
Dopo
aver mascherato la parte inferiore della fusoliera secondo il disegno riportato
sul trittico della colorazione, ho verniciato per intero il velivolo nelle
parti superiore in nocciola (fsn 30118-Tamiya XF52).
A
questo punto per eseguire la realizzazione della mimetica a tre toni prevista,
ho eseguito una mascheratura utilizzando, come sistema di demarcazione la pasta adesiva “Tac” commercializzata dalla
UHU (quella che usualmente si vede utilizzata per fissare i figurini nelle
scatole, durante il trasporto per le mostre).
Questo
materiale molto duttile con un buon potere adesivo, non lascia residui una
volta asportato, e stato sagomato in piccole strisce a forma di spaghetto di
sezione di circa 2/3 mm ed è stato posizionato sul modello seguendo le
linee riportate sul disegno che
demarcano le zone di colore nocciola, le zone esterne a queste sezioni sono state verniciate in
verde oliva (fsn 34102-Gunze H303) sul quale è stata eseguita una leggera
lumeggiatura nella parte centrale delle zone verniciate, con il colore di base
al quale e stato aggiunto del giallo, dopo l’applicazione del secondo colore è
stata eseguita la medesima operazione di demarcazione sul secondo colore ed è
stato passato il terzo colore un verde scuro (fsn 34079-Tamiya XF27).
Come
si può notare abbiamo seguito la colorazione delle superfici superiori passando
da un colore più chiaro a quello più scuro, questo ci permette di utilizzare pochi passaggi lasciando così il dettaglio
superficiale del modello integro.
Ha
questo punto per evidenziare le pannellature un positivo e per rendere più
vistosi i cambi di colore della mimetica superiore, ho eseguito una velatura
utilizzando un mix di colore nero e nocciola al 50% molto diluito (30/colore
70% diluente) su tutti i contorni di demarcazione tra un colore e l’altro sono
stati rimarcati con questa miscela cercando di eseguire un passaggio di colore
con una sezione di larghezza di circa 2/3 mm, che andasse quindi a coprire
1/1.5mm per colore, mentre le pannellature cono state ripassate utilizzando una
mascheratura eseguita con del nastro Tamiya tagliato in sezioni alte da 5 a 8
mm e posizionate lungo le linee da evidenziare, cercando di eseguire dei segni
speculare tra il lato destro e quello sinistro, è importante che questi tratti
siano molto leggeri e che la loro sezione non superi 1mm per non appesantirne l’effetto.
Finito
questo trattamento su tutti particolari così lavorati è stata stesa una mano di
lucido (Gunze H30) per permettere di eseguire il trattamento di evidenziazione
con l’olio (terra di cassell) trattamento eseguito su tutte le linee in
negativo delle parti mobili.
A
questo punto le ali al quale sono state attaccati i serbatoi alle estremità e i
timoni di profondità sono stati incollati alla fusoliera e la dove è stato
necessario, eventuali piccole fessure sono state chiuse con del vinavil
diluito.
DECAL
L’applicazione
delle decal non ha portato grossi inconvenienti, quelle fornite nel kit hanno
un film molto sottile, dopo averne rifilato i bordi sono state applicate sul
modello, semmai le coccarde fornite hanno la zona centrale in verde leggermente
sotto dimensionata, dopo la loro applicazione sono stato costretto a
riverniciarci sopra con l’aiuto di una mascherina di appropriate dimensioni.
Dopo
aver rimosso eventuali residui dei prodotti Microscale utilizzati per la
perfetta applicazione delle decal, è stata passata una mano di trasparente
lucido Gunze (H30)
per
uniformare e proteggere il lavoro fino ad ora eseguito.
I
PARTICOLARI
Prima
di iniziare l’applicazione dei restanti particolari sul modello, quali
carrelli, portelli, piloni e antenne il tutto è stato verniciato con del
trasparente satinato della Vallejo-Air utilizzando il diluente originale della
stessa casa con la seguente diluizione 40% colore e 60% diluente .
A
fine montaggio la dove fosse necessario coprire eventuali residui di colla sarà
sufficiente passare una leggera velatura del trasparente satinato
precedentemente applicato.
Dopo aver rimosso le protezione sul tettuccio
e sulla parte esterna in metallo del terminale di coda, e aver rimosso il
manico la inserito , che ci ha permesso di maneggiare il modello senza toccarne
le zone verniciate,
è
stato inserito al suo posto il tubetto precedentemente preparato che simula la
zona finale del reattore.
Il modello ormai completato è stato posizionato su una basetta ricavata da un foglio di “FOREX” di 3mm di spessore sul quale sono state incise delle linee a simulare le intersezioni tra i lastroni in cemento presenti sulle piste degli aeroporti.
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