mercoledì 10 agosto 2016

MB326K UN COMBATTENTE POCO NOTO



AERMACCHI    MB326K

 



CENNI STORICI
Già nell’impiego iniziale il biposto MB-326 aveva dimostrato di essere un ottima e stabile piattaforma di tiro e ciò diede origine alle varianti da attacco leggero di questa macchina robusta ed apprezzata.
Appare perciò sorprendente che  solo il 22 agosto 1970 l’Aermacchi abbia fatto volare  il primo prototipo del
MB-326K, in monoposto ad attacco al suolo o appoggio tattico ravvicinato potenziato da un turboreattore Viper 2 Mk 540, lo stesso montato sulle ultime versioni di serie dell’MB-326.
Fin dall’inizio si era previsto di aumentare negli aerei di serie la potenza  istallata e sul secondo prototipo fu montato un Viper 632-46 da 1814 kg (17,8 kN) di spinta.
Ciò rese possibile  il potenziamento dell’armamento con l’adozione di due cannoni ad azionamento elettrico istallati nella parte inferiore  del muso. Il maggior  volume in fusoliera reso disponibile dalla soppressione del sedile del per il secondo pilota fornì lo spazio  per le cassetta portamunizione per i cannoni, per un aumento della dotazione di combustibile, e per l’avionica, precedentemente confinate nel muso.
Nella maggior parte  degli altri aspetti la cellula era simile  a quella dell’MB-326GB; furono però introdotti alcuni rinforzi strutturali locali supplementari per fronteggiare l’aumento delle  sollecitazioni derivanti  dalle manovre a bassa quota, facilitate dall’adozione di alettoni con comandi idraulici.
Nel 1972 fu definita la prima commessa per tre MB-326K da impiego antiguerriglia per il Dubai. Le forniture successive compresero altri sei esemplari per il Dubai, sei per il Ghana, otto per la Tunisia e altrettanti per lo Zaire.
Nel 1974 l’Aermacchi fornì al Sudafrica  sette MB-326K, seguiti l’anno successivo da 15 serie di componenti per il montaggio presso l'Atlas Aircraft Corporation. Da allora , l’Atlas ha continuato a costruire su licenza l’MB-326K ( dotato del Viper 20 MK 540) come Impala Mk 2; si ritiene che una settantina di esemplari siano in servizio presso la SAAF e nella riserva.

IL MODELLO

Per realizzare il soggetto la scelta è caduta sul kit della Supermodel in scala 1/72, che avevo acquistato anni prima.



L’ANALISI
Il modello concepito diversi anni fa, e stampato con le pennellature in positivo, lasciando incise le sole parti mobili, il tettuccio in due pezzi,  permette  di posizionarlo anche aperto, tutti i particolari risultano combaciare bene, gli interni sono spogli, mentre il seggiolino è leggermente sotto dimensionato,  buoni sono i carrelli e le ruote, non è presente il terminale del cono del reattore che va autocostruito.
LA REALIZZAZIONE
Studiando il modello, ho scartato la scelta di inciderlo, decidendo di  giocare sull’effetto ottico tra luci ed ombre, ho iniziato cos’ì il montaggio dei sotto insiemi.
L’ABITACOLO
Dopo aver verificato che i particolari si montino in modo corretto , in questo caso è stato necessario ridurre leggermente le dimensioni del pannello degli strumenti per permettere il corretto posizionamento della vasca; quest’ultima è stata dipinta in grigio medio Tamiya sulla quale è stata passata una mano di lucido trasparente gunze (H30), seguita da un leggero lavaggio ad olio con il colore “terra di cassell", in seguito sono state  applicate le decal fornite nel kit , che riproducono il pannello degli strumenti e le consolle laterali, al seggiolino è stato necessario applicare alcuni spessori sia posteriormente che sotto  il sedile e dopo averlo arricchito con qualche particolare è stato verniciato anch’esso in grigio medio ed è stato montato all’interno del cockpit unitamente alla cloche fornita.

LA FUSOLIERA
La fusoliera alla quale è stato appesantito il muso, utilizzando dei pallini di piombo da caccia fissati all’interno della fusoliera con del collante bicomponente.
Il peso da aggiungere è stato ricavato con varie prove di montaggio a secco, in quanto nelle istruzione non viene specificato il suo valore, dopo aver inserito all’interno la vasca dell’abitacolo le due semi fusoliere sono state incollate.
All’esterno della fusoliera all’altezza dell’abitacolo sono da applicare le carenatura dei cannoni da 30mm, al quale è stato necessario ricostruire la parte aereodinamica, presente anteriormente ai fori di uscita delle bocche da fuoco, che è mancante .
Dopo aver asportato tutte le antenne e le luci presenti è stato praticato al loro posto con una punta da 0.3 mm un foro che verrà utilizzato a fine verniciatura per permettere l’esatto posizionamento di quelle ricostruite .
Da un pennarello è stata ricavata una sezione circolare che chiusa  ad una estremità verrà in seguito utilizzata come terminale del reattore che non è presente.
A questo punto per poter meglio maneggiare la fusoliera, nelle fasi di verniciatura ho inserito nella parte posteriore, nella zona dello scarico del reattore, un perno ricavato da un manico di pennello.
 
Dopo l’assemblaggio delle ali scomposte in due pezzi ciascuna, è stato necessario rimodellare gli interni delle prese d’aria, con una fresa cilindrica montata su un mini trapano perché presentavano uno scalino nel punto di giunzione e il loro bordo d’attacco risultava eccessivamente spesso, alle estremità delle ali sono state incollate una sezione per parte dei pezzetti di profilato “evergreen”, come riscontro per l’accoppiamento di serbatoi alari posti alle estremità delle stesse (particolare omesso nello stampo).
Dopo aver  verificato che accoppiamento degli impennaggi con la fusoliera, e degli altri particolari risultavano precisi, come mia abitudine ho iniziato la colorazione di tutti i particolari scomposti.

LA VERNICIATURA
Eseguita tutta a aerografo è iniziata colorando l’estremità anteriore del muso e dei serbatoi alari con del nero leggermente schiarito con del HULL RED (Tamiya XF9).
Successivamente la zona del terminale di scarico presente sotto gli impennaggi si coda, è stata dipinta con dello smalto Gunze Mr.color n.8, questi punti sono stati poi mascherati con del nastro Tamiya, per permettere la verniciatura dei restanti particolari.

 

Tutte le superfici inferiori compresi i portelli e i piloni presenti sotto le ali sono stati verniciati con del colore celeste chiaro (fsn 35622-Gunze H314) effettuando degli effetti di luce sulle pennellature presenti con grigio scuro molto diluito, aiutandomi con del nastro della Tamiya.
Dopo aver mascherato la parte inferiore della fusoliera secondo il disegno riportato sul trittico della colorazione, ho verniciato per intero il velivolo nelle parti superiore in nocciola (fsn 30118-Tamiya XF52).
A questo punto per eseguire la realizzazione della mimetica a tre toni prevista, ho eseguito una mascheratura utilizzando, come sistema di demarcazione la  pasta adesiva “Tac” commercializzata dalla UHU (quella che usualmente si vede utilizzata per fissare i figurini nelle scatole, durante il trasporto per le mostre).
Questo materiale molto duttile con un buon potere adesivo, non lascia residui una volta asportato, e stato sagomato in piccole strisce a forma di spaghetto di sezione di circa 2/3 mm ed è stato posizionato sul modello seguendo le linee  riportate sul disegno che demarcano le zone di colore nocciola, le zone esterne  a queste sezioni sono state verniciate in verde oliva (fsn 34102-Gunze H303) sul quale è stata eseguita una leggera lumeggiatura nella parte centrale delle zone verniciate, con il colore di base al quale e stato aggiunto del giallo, dopo l’applicazione del secondo colore è stata eseguita la medesima operazione di demarcazione sul secondo colore ed è stato passato il terzo colore un verde scuro (fsn 34079-Tamiya XF27).
Come si può notare abbiamo seguito la colorazione delle superfici superiori passando da un colore più chiaro a quello più scuro, questo ci  permette di utilizzare pochi  passaggi lasciando così il dettaglio superficiale del modello integro.
Ha questo punto per evidenziare le pannellature un positivo e per rendere più vistosi i cambi di colore della mimetica superiore, ho eseguito una velatura utilizzando un mix di colore nero e nocciola al 50% molto diluito (30/colore 70% diluente) su tutti i contorni di demarcazione tra un colore e l’altro sono stati rimarcati con questa miscela cercando di eseguire un passaggio di colore con una sezione di larghezza di circa 2/3 mm, che andasse quindi a coprire 1/1.5mm per colore, mentre le pannellature cono state ripassate utilizzando una mascheratura eseguita con del nastro Tamiya tagliato in sezioni alte da 5 a 8 mm e posizionate lungo le linee da evidenziare, cercando di eseguire dei segni speculare tra il lato destro e quello sinistro, è importante che questi tratti siano molto leggeri e che la loro sezione non superi  1mm per non appesantirne l’effetto.
Finito questo trattamento su tutti particolari così lavorati è stata stesa una mano di lucido (Gunze H30) per permettere di eseguire il trattamento di evidenziazione con l’olio (terra di cassell) trattamento eseguito su tutte le linee in negativo delle parti mobili.
A questo punto le ali al quale sono state attaccati i serbatoi alle estremità e i timoni di profondità sono stati incollati alla fusoliera e la dove è stato necessario, eventuali piccole fessure sono state chiuse con del vinavil diluito.

DECAL
L’applicazione delle decal non ha portato grossi inconvenienti, quelle fornite nel kit hanno un film molto sottile, dopo averne rifilato i bordi sono state applicate sul modello, semmai le coccarde fornite hanno la zona centrale in verde leggermente sotto dimensionata, dopo la loro applicazione sono stato costretto a riverniciarci sopra con l’aiuto di una mascherina di appropriate dimensioni.
Dopo aver rimosso eventuali residui dei prodotti Microscale utilizzati per la perfetta applicazione delle decal, è stata passata una mano di trasparente lucido Gunze (H30)
per uniformare e proteggere il lavoro fino ad ora eseguito.

I PARTICOLARI
Prima di iniziare l’applicazione dei restanti particolari sul modello, quali carrelli, portelli, piloni e antenne il tutto è stato verniciato con del trasparente satinato della Vallejo-Air utilizzando il diluente originale della stessa casa con la seguente diluizione 40% colore e 60% diluente .
A fine montaggio la dove fosse necessario coprire eventuali residui di colla sarà sufficiente passare una leggera velatura del trasparente satinato precedentemente applicato.
 Dopo aver rimosso le protezione sul tettuccio e sulla parte esterna in metallo del terminale di coda, e aver rimosso il manico la inserito , che ci ha permesso di maneggiare il modello senza toccarne le zone verniciate,
è stato inserito al suo posto il tubetto precedentemente preparato che simula la zona finale del reattore.






Il modello ormai completato è stato posizionato su una basetta ricavata da un foglio di “FOREX” di 3mm di spessore sul quale sono state incise delle linee a simulare le intersezioni tra i lastroni in cemento presenti sulle piste degli aeroporti.




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