Appena arrivato e subito iniziato
BREVE STORIA DEL PERSONAGGIO
Poche opere meritano il titolo di cult come Baldios, di cui festeggiamo il l’anniversario. Non lo si può certo definire un anime di successo, né un titolo che ha cambiato la storia del robotico. Eppure continua a essere amato oggi come sempre. Perché tanto amore per un’opera ormai vetusta e che pochi conoscono al di fuori del pubblico – anch’esso ormai vetusto – dei primi anni ottanta? Il presente approfondimento cercherà di rispondere alla domanda e di rendere giustizia allo sfortunato Baldios. Per capirlo bisognerebbe vedersi 5-6 serie robotiche degli anni settanta e poi vedere Baldios, in modo tale da poterlo apprezzare al meglio.
L’incipit di Baldios è quanto di più classico ci possa essere. In seguito alla distruzione del suo pianeta natale S-1, l’alieno Marin si rifugia sulla Terra dove combatte al fianco dei terrestri contro gli invasori. Una storia già vista e rivista in Grendizer, Groizer X e Mechander. È normale per quel periodo avere un protagonista alieno, di solito orfano come Marin. Che a volte può essere cresciuto sulla Terra (Diapolon, Ginguiser) o anche essere un mezzosangue (Astroganga, Raideen, Blocker Gundam, Vultus, Daltanious). La composizione della squadra del Baldios è altrettanto normale. C’è il pilota robusto e impulsivo (Raita), il pilota smilzo più riflessivo (Oliver) e l’immancabile ragazza della base (Jamie). Manca soltanto il bambino per completare la tradizionale cinquina.
seguendo le istruzioni , anche se precise, ma in sola lingua giapponese ho montato il robot
ho escluso dal montaggio tutti i particolari che servivano a realizzare le macchine che al suo interno ne fanno parte, perché è mia intenzione lasciarlo così come robot
alcune zone sono state dipinte ed enfatizzate con colori acrilici ed ad olio
sul modello è stata effettuata una leggera operazione di invecchiamento
MODELLO COMPLETATO
UNA SPECIALE DEDICA |
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