LA STORIA
Alexander Martin Lippisch fu un pioniere dell'aviazione tedesca. Lippisch ebbe
le sue prime esperienze nei velivoli veleggiatori come responsabile
dell'ufficio di progettazione della Rhön-Rossitten-Gesellschaft (RRG),
specializzandosi nello sviluppo di velivoli senza coda. Mentre sviluppava i
velivoli senza coda, portò a compimento l'ideazione di numerosi veleggiatori
standard, assieme al suo assistente Hans Jacobs che aveva il compito dei
dettagli di progetto. Uno dei progetti che seguì presso la RRG fu il Delta IV-Flugzeugtyp, nel 1935 come velivolo sperimentale DFS 39. Dalla realizzazione del "senza coda", come
il suo Ente del 1928, ideale per il volo con propulsione
a razzo, fu progettato da Lippisch sulla base della sua esperienza con la
razzopropulsione; era un monoposto con ala a delta per il ruolo di caccia. Per
la produzione serie di questi caccia razzopropulsi del Konstruktionsbüro
di Lippisch si occupò la Messerschmitt-Werke, producendo il Messerschmitt Me 163.
Lippisch
sperimentò anche al di fuori i concetti dell'ala a delta, sviluppando prototipi
come il Lippisch P.13a. Dopo la seconda
guerra mondiale Lippisch fu reclutato per la Operation Overcast negli USA. Fu
consulente per il Air Force Materiel Command. Anche se il suo nome non
risulta ufficialmente nella documentazione NACA, lavorò nella galleria del
vento per il DM1 a Langley. Nel 1950 Lippisch lavora per la Collins
Radio Company, presso una divisione trasporti, fino al 1964. Nel 1963 presso il
Collins Hydrodynamic Laboratory sviluppò il primo velivolo senza ala,
l'X-112. Nel 1969 ritornò in Germania, lavorando per la Rhein-Flugzeugbau; nel
1970 sviluppò l'RFB X-113. Nel 1972 volò il Dornier Aerodyne, sviluppato presso la Dornier-Werke. Poco dopo la morte di Lippisch, nel 1977 volò l'RFB X-114. Successivamente furono numerosi i prototipi di velivoli basati sul primo
X-112.
IL PROGETTO
prototipo aliante DM1 |
Dato che i carburanti convenzionali erano molto rari nel 1944 a causa dei bombardamenti alleati, Lippisch propose che il P.13a fosse alimentato a carbone. Inizialmente fu proposto uno cesto di rete metallica per il carbone che doveva essere montato dietro una presa d'aria sul muso, leggermente sporgente nel flusso d'aria e che sarebbe stato incendiato da un bruciatore a gas. Dopo i test nelle gallerie del vento dello statoreattore e del contenitore per il carbone, si effettuarono modifiche per incrementare la combustione. Il carbone fu previsto in piccoli granuli anziché in grumi irregolari, in modo da produrre una combustione regolare ed uniforme, ed il contenitore fu convertito in un tamburo rotante a 60 giri al minuto attorno ad un asse verticale. Un getto di fiamma proveniente da dei serbatoi doveva essere direzionato nel tamburo una volta che il P.13a avesse raggiunto la velocità operativa (oltre i 320 km/h), sia utilizzando una unità di decollo assistito (JATO) che il traino.
L'aria che passava attraverso lo statoreattore avrebbe ricevuto i fumi della combustione del carbone verso la parte posteriore, dove si sarebbero miscelati ad alta pressione con aria pulita proveniente da un presa d'aria separata. La miscela di gas sarebbe stata poi convogliata all'esterno attraverso un ugello posteriore per garantire la spinta. Un bruciatore e un tamburo furono costruiti e testati con successo a Vienna da parte del team di progettazione prima della fine della guerra.
LIPPISCH DM1 |
Non è noto di quali armamenti sarebbe stato dotato il P.13a; i cannoni MK 103 sarebbe stati troppo pesanti e grossi per un aereo così piccolo ed è possibile che avrebbe utilizzato una o due mitragliatrici di grosso calibro.
Alla fine della guerra nemmeno il prototipo dell'aliante, il DM 1, era stato completato quando venne catturato dalle forze statunitensi.
LIPPISCH DM1 |
Al team di Lippisch fu ordinato di completare il prototipo che venne poi imbarcato verso gli Stati Uniti dove venne testato. I rapporti dei test furono molto positivi e le lezioni apprese vennero incorporate negli aerei di ricerca della NASA dal 1950 in poi.
Dopo la guerra Lippisch, lavorò con i progettisti americani della Convair, sviluppò e testò l'XF-92 basato sui suoi disegni, che portarono alla fine all'adozione dell'F-102 Delta Dagger e del suo successore, l'F-106 Delta Dart.
CORVAIR XF-92 |
IL MODELLO
per la realizzazione ho utilizzato il modello della Revell in scala 1/48
il kit contiene pochi particolari, che sono però sufficenti a una buona realizzazione
poiché il modello viene fornito con un carrello per il movimento a terra e decollo, ho realizzato anche il modello di un Kettenkraft, che veniva usato normalmente a questo scopo.
il soggetto è stato poi collocato su una basetta che sumulava uno scorcio di pista con a fianco il veicolo utilizzato per gli spostamenti a terra.
motocingolato - Kettenkraft |
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